Il distacco è il fenomeno complesso in base al quale un datore di lavoro - per soddisfare un proprio interesse o una propria esigenza dal punto di vista organizzativo - allontana temporaneamente un dipendente dal suo luogo di lavoro, spesso con il fine di svolgere incarichi in un'azienda diversa o in altra località.
Dunque le parti interessate da questo istituto sono
- Il datore (cd. Distaccante);
- Il dipendente (cd. Distaccato);
- Il terzo, cioè colui che usufruisce della prestazione lavorativa del dipendente (cd. Distaccatario).
Quindi, per poter essere definito tale, il distacco deve avere i seguenti requisiti: 1) Essere temporaneo; 2) Deve essere giustificato da una specifica esigenza del datore distaccante (e questa esigenza deve perdurare per tutta la durata del distacco stesso).
COME FUNZIONA?
Per la durata del distacco è comunque il datore distaccante il responsabile del trattamento – economico e anche normativo - del lavoratore distaccato.
Cosa significa esattamente?
Che il lavoratore, pur prestando servizio presso altro soggetto, è comunque alle dipendenze del datore distaccante, il quale è quindi responsabile:
- della retribuzione del lavoratore distaccato;
- degli obblighi contributivi;
- degli obblighi assicurativi in caso di infortuni sul lavoro o malattie professionali;
- di tutto ciò che riguarda il contratto di lavoro, come ferie o permessi;
- di istruire il lavoratore sul corretto svolgimento della prestazione lavorativa (per esempio la definizione degli orari di lavoro o modalità di esecuzione delle prestazioni);
- del potere disciplinare.
MA IL LAVORATORE PUÒ RIFIUTARSI DI ESSERE DISTACCATO?
La decisione di distaccare un dipendente è nel potere del datore di lavoro, che dunque non necessita del consenso del lavoratore (e il rifiuto può dar luogo a procedimento disciplinare) tuttavia sono previste delle eccezioni:
- Qualora dovesse implicare lo svolgimento di mansioni molto diverse da quelle per cui il lavoratore stesso è stato assunto, in questo caso è necessario il consenso del lavoratore;
- Qualora dovesse prevedere lo spostamento in una sede situata a più di 50 km dalla sede originale (lo spostamento in questo caso deve essere giustificato da valide ragioni tecnico-organizzative, in caso contrario il dipendente può richiedere il risarcimento dei danni)
In definitiva, il distacco è un processo attraverso il quale i dipendenti vengono temporaneamente assegnati a un'altra azienda o località per svolgere compiti specifici. Ciò è regolamentato al fine di proteggere i diritti dei lavoratori, garantendo condizioni e tutele assicurando che il processo si svolga in modo conforme alle normative.
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