Il lavoro al tempo del COVID 19

La storia delle umane esperienze è qualcosa di ciclico, apice ed abisso si rincorrono circolarmente, in un’infinita sequenza di corsi e ricorsi di “vichiana” memoria. Da un lato, con la caduta del Muro di Berlino e l’11 settembre 2001, la cultura occidentale ha imparato a riconoscere l’esistenza di un mondo ad est, celato da una cortina culturale per tutto il ‘900; dall’altro, poi, con la crisi mondiale del 2008, la spallata alle instabili certezze occidentali ha innescato nuovi disequilibri. Ormai noti ed esplorati da un’ampia letteratura, avevamo pensato che niente potesse destabilizzare il nostro fragile sistema, più di quanto avevano già fatto questi eventi.
Mai previsione fu più sbagliata. Proprio da quel mondo ad est, è arrivata la definitiva spallata alla cultura occidentale. “L’apocalisse” COVID ha costretto il mondo intero a fermarsi letteralmente per quasi 3 mesi, con conseguenze ancora tutte da misurare. Appare chiaro però, che i rapporti sociali, l’intero sistema culturale sono destinati a modifiche strutturali, totalizzanti. Per ciò che attiene il mercato del lavoro, la crisi, come tutte le crisi, nasconde nella sua etimologia un lato positivo: la possibilità di evolvere, di ripensare con fantasia il proprio status. Dalla crisi, emergono le grandi esperienze della Storia. Anche il nostro settore dunque impone delle riflessioni, partendo dall’analisi della situazione e proponendosi in una veste diversa, più idonea a soddisfare la nuova domanda.
In quest’ottica, abbiamo rivisto il nostro ruolo nel mercato del lavoro. Da semplici intermediari, le condizioni attuali impongono una maggiore compenetrazione nei rapporti tra le persone, e la capacità di interpretare gli stati d’animo e le esigenze. Partendo dalla nostra identità, abbiamo trovato nel nostro logo l’ispirazione per affrontare con positività il prossimo futuro. In un mare in tempesta, conta la capacità di cogliere la propria onda e cavalcarla verso il successo: Ride your Wave è diventato il nostro motto, nonché l’augurio che facciamo a tutti i nostri interlocutori. Abbiamo riflettuto sulla possibilità di potenziare il nostro network territoriale, impegnando nuove risorse nello scandagliare il territorio, alla ricerca di nuovi talenti da proporre alle aziende in cerca di personale. Riteniamo che in questa fase, il ruolo di “talent scout” diventi ancora più necessario, in virtù del fatto che, le aziende saranno impegnate nell’ottimizzare le proprie forze per restare a galla.
In quest’ottica riteniamo ancora più importanti le nostre 3P – Professionalità, Preparazione e Pianificazione. Condizioni necessarie per affrontare le nuove sfide con cognizione di causa e sapendo bene dove rivolgere le proprie azioni.
Si è imposta una riflessione anche su un elemento troppo spesso lasciato ai margini: l’empatia. Porsi - in una dimensione “analogica” – nei rapporti umani, tenendo presente che i nostri interlocutori non sono solo dei “customers”, ma degli individui con paure, aspettative, idee, sogni, pregi e difetti, è la conditio sine qua non per un futuro, dove l’empatia guida con successo le nostre scelte.
In definitiva si impone con maggiore forza la propensione ad un codice etico fatto di valori che noi riteniamo essere universali: Onestà, Legalità, Trasparenza, Integrità, Equità.